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Stalin+Bianca, ovvero la rabbia salutare

Stalin+BiancaLa rabbia può ridurre il campo visivo: la solita sedia, il tavolo al centro della cucina, il genitore che non c'è, lo sconosciuto al cinema, la neve fuori, diventano ingombranti. Ma la rabbia per contrasto allarga il respiro: la cresta di una montagna, un bosco e neanche un sentiero.

Stalin, il protagonista, è soprannominato così per i suoi scatti d'ira, una difesa alle violazioni di affetto subite in casa. Bianca è la "colla" che lo tiene unito. Iacopo Barison usa le parole come un diaframma dell'anima e le pagine come il suo otturatore. Ne esce un quadro vivido che esce dalla tela e non lascia spazio alle metafore. Ogni tassello è parte essenziale di un resoconto infiammabile, rivolto a chi è disposto ad ascoltare il filo della vita che si spezza o soffoca. Per un attimo di opportunità.

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