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Un'estate da... sogno per i più grandi

MICHELE DALAI
La lentezza della luce

La lentezza della luce Cos'hanno in comune Zola Budd che correva a piedi nudi e perse la gara più importante del mondo per una crisi di pianto, Richard Norris Williams, il più grande tennista dei suoi tempi, sopravvissuto al Titanic, che tirava solo all'incrocio delle righe, e la gloriosa Aurora Desio, la squadra di basket che terminò una stagione senza vincere nemmeno una volta? A modo loro sono tutti sconfitti, meravigliosi sconfitti. Poco importa che lo siano diventati per un eccesso di bravura o per l'assoluta mancanza di questa, che il loro dramma, sportivo e a volte anche umano, sia avvenuto durante la finale delle Olimpiadi o nel più marginale dei palazzetti dello sport. In La lentezza della luce le loro vicende si intrecciano a quelle del narratore, Michele Dalai, che, come centinaia di migliaia di bambini e adolescenti degli ultimi cinquant'anni, è rimbalzato da uno sport all'altro, da un campo di calcio a una palestra di boxe, con tanta abnegazione e poco talento. E questi grandi sportivi perdenti sono, al tempo stesso, monito e allegoria ma anche fratelli e sorelle dello sportivo amatoriale, uniti nel dolore e nella rabbia della sconfitta eppure consapevoli che proprio lì, e non nella vittoria, sta la possibilità di riscatto e di apprendere una lezione determinante per la vita. Con un libro originalissimo, Michele Dalai salda due delle linee letterarie più interessanti degli anni che stiamo vivendo, la grande narrazione sportiva e la scrittura autobiografica fondata su onestà e autenticità radicali. Con straordinarie capacità stilistiche, riesce ad alternare i registri e le ambientazioni, portando il lettore, nell'arco di poche pagine, dal riso alla commozione, da un grande stadio dove si sta compiendo la Storia con la maiuscola dello sport, alle storie minime dei campi sterrati frequentati da bambino. Partendo da un assunto morale necessario e vero: ci vuole talento anche nel non avere talento.


MAJA LUNDE
La storia delle api

La storia delle apiTra passato presente e futuro, legate dal progetto di un rivoluzionario modello di alveare, le vicende di William, biologo inglese vissuto a metà dell'Ottocento, di George, apicoltore dell'Ohio che si affida alla tradizione per contrastare la misteriosa moria del 2007, e di Tao, giovane madre che, in un futuro non molto lontano, si dedica all'impollinazione manuale in una Cina dove le api e i colori sono ormai scomparsi, ripercorrono il rapporto tra l'uomo e la natura nel corso del tempo. Dall'Europa all'America, quel plico di preziosi disegni, racchiuso in un baule al seguito di una donna sola e appassionata, attraversa terre e secoli con il suo bagaglio di invenzioni e regole, depositario di una conoscenza, e di una speranza, da affidare alle generazioni che verranno. Custode di un sogno che deve diventare tale per tutti noi. "La storia delle api" è un romanzo epico nel quale, accanto al tema dell'equilibrio ambientale, sono i sentimenti che realmente muovono la nostra vita a determinare l'azione. L'amore soprattutto: per il coniuge, per i figli per cui desideriamo solo il meglio, per la scienza, per la propria passione.


ROGER R. TALBOT
Il cenacolo delle sorelle

Il cenacolo delle sorelleEkaterinburg, Russia: una famosa attrice muore in un tragico incidente sul set. Il marito, l'oligarca Gavrijl Derzhavin, sospetta si tratti di omicidio. La figlia Nadja ne è convinta, anche se l'unico indizio è un vecchio fondale teatrale, riapparso dopo decenni di oblio. Perché quel pezzo di scarso valore aveva incuriosito sua madre, negli ultimi giorni di vita? E come mai aveva colpito Lena Leskov, la bellissima amante di Gavrijl? Nadja si getta a capofitto in un'indagine inquietante e pericolosa, ma a vegliare su di lei c'è Kirill, ex soldato e guardia del corpo di Derzhavin, un siberiano silenzioso e all'apparenza impenetrabile. La loro caccia all'assassino incrocia più personaggi e si sposta da Mosca a San Pietroburgo, dal Kazakistan all'Irlanda, sulle tracce di un'antichissima e occulta "sorellanza" e del suo segreto finora inviolato: una formula con cui, da tempo immemorabile, le adepte hanno dominato il mondo, soggiogando gli uomini di potere al proprio disegno. Una formula che non deve cadere nelle mani della donna sbagliata... In un crescendo di suspense, dove le sorprese si moltiplicano pagina dopo pagina, il romanzo corre verso l'imprevedibile epilogo, confermando il talento di Roger R. Talbot nel miscelare magistralmente storia e avventura, esoterismo e tecnologia.


GAIA SERVADIO
Didone regina

Didone reginaUn veliero, tre sorelle in fuga da una faida scoppiata per evitare che una di loro diventi regina, un viaggio avventuroso tra Cipro, l'Egitto, il Nord Africa e Cartagine. È questo l'inizio del mito di Didone: regina di diritto, esule per volontà degli Assiri. Didone è una donna volitiva, impulsiva, intelligente e per questo temuta e osteggiata. Costretta da una congiura a fuggire dal Libano, attraversa l'intero Mediterraneo per poi fermarsi nel Nord Africa, fondare Cartagine e con essa costruire il mito dei Fenici. Amata e finalmente protetta dal suo popolo, Didone incontrerà l'uomo che per la prima volta la farà innamorare ma, allo stesso tempo, la porterà alla distruzione: Yarbas, un giovane, bellissimo e crudele principe del deserto. Per lui perderà il bene più prezioso, suo figlio Annibale, e per lui attraverserà il Sahara, si allontanerà dalla sua città, e finirà umiliata e tradita. Tornata a Cartagine, in una città che ora la osteggia, troverà la morte a causa di una aggressione proprio dentro il tempio del quale è sacerdotessa. Il potere, il potere maschile, si libera così di una donna troppo forte per i suoi tempi, e la Storia trova la sua prima eroina. Gaia Servadio racconta Didone: una donna forte, libera, indipendente, profondamente appassionata, e lacerata dall'eterno contrasto tra amore e potere, ragione e sentimento.


RICCARDO TESTA
Le attitudini professionali. Tribolazioni di un architetto

Le attitudini professionali. Tribolazioni di un architettoLa storia è la sequenza delle avventure tragicomiche di un personaggio stralunato che tempera traversie e goffaggini con una buona dose di ironia, nel continuo alternarsi di prostrazione ed euforie che è proprio dei depressi "buffi". Che cosa cerca l'architetto Israele Bovio nelle persone? Che cosa invidia? Che cosa vorrebbe da quegli amici che non sono mai solo amici, ma anche colleghi, collaboratori e clienti? C'è sempre un rapporto di denaro a sporcare gli affetti. Israele cerca quell'attitudine professionale che tutti sembrano avere, tranne lui. Sempre in bilico tra disastri e affermazione, riuscirà a trovare la risposta per giustificare una posizione scomoda, rovistando tra scienza, amore e amicizia? Un romanzo originale e a tratti brillantemente assurdo (e con un finale metafisico) che sembra un manuale di bricolage per il montaggio di una vita umana. Che ci ricorda che dietro alle insignificanze della vita non siamo noi che agiamo, ma siamo agiti da un disegno che ci trascende.


ALESSANDRO BARBERO
Gli occhi di Venezia

Gli occhi di VeneziaVenezia, fine del Cinquecento: una città tentacolare e spietata in cui anche i muri hanno gli occhi, il doge usa il pugno di ferro e il Sant'Uffizio sospetta di tutti e non ci pensa due volte a mandare a chiamare un poveraccio e a dargli due tratti di corda. La Serenissima osserva, ascolta e condanna. Anche ingiustamente. Ed è proprio per sfuggire a un'accusa infondata che Michele, giovane muratore, è costretto a imbarcarsi su una galera lasciando tutto e senza nemmeno il tempo per salutare la sua bella moglie Bianca, appena diciassettenne. Bandito da Venezia, rematore su una nave che vaga per il Mediterraneo carica di zecchini e di spezie e senza speranza di ritornare a breve, Michele vivrà straordinarie avventure tra le onde, sulle isole e nei porti del mare nostrum, fino ad approdare nelle terre del Sultano. Per sopravvivere, con il pensiero sempre rivolto a Bianca, da ragazzo ignaro e inesperto dovrà farsi uomo astuto, coraggioso e forte. Nel frattempo, Bianca rimane completamente sola in città, tra i palazzi dei signori e il ghetto. Il suo temperamento tenace e orgoglioso dovrà scontrarsi con prove se possibile più dure di quelle toccate a Michele, e incontri non meno terribili e importanti l'attendono nel dedalo di vicoli e calli, tra i profumi intensi delle botteghe di speziali, quello del pane cotto nel forno di quartiere, il torso dell'acqua gelida in cui lavare i panni e i pagliericci pidocchiosi che sono il solo giaciglio per la povera gente.

DANIELA MATTALIA
La perfezione non è di questo mondo

La perfezione non è di questo mondoEsistono i fantasmi? Sicuramente sì nel libro di Daniele Mattalia "La perfezione non è di questo mondo". Qui strane anime che trovano poco divertente andarsene nell'aldilà si muovono tra l’ospedale delle Molinette e il parco del Valentino in una Torino che ha voglia di urlare al mondo la sua rivincita. Quattro persone che sono state in qualche modo in bilico tra la vita e la morte si incontrano tra il parco e l’ospedale, si raccontano le proprie esperienze e con certezza narrano di aver visto strane presenze. Non tutti infatti passano a miglior vita: alcuni decidono che è decisamente più divertente starsene qui, da bravi osservatori, a vedere cosa accade nel mondo appena lasciato per capire come andrà a finire. Adriano ha ottantadue anni e da poco ha perso sua moglie. Il fatto strano però è che continua a vederla tra le corsie delle Molinette: forse lei vuole dirgli qualcosa o forse Adriano si immagina tutto. Convinto di esser diventato matto, trova aiuto in uno strano tassista che gli assicura che i fantasmi esistono e che può dimostrarglielo. In questa carovana di personaggi fuori dal comune ci sono anche Gemma e Olga. La prima è giovane e fa la libraia, ma è anche una volontaria di un call center per anziani e l’altra è una vecchina bizzarra e divertente ricoverata al Molinette per una semplice gamba rotta. Le loro esperienze si intrecciano e gli regaleranno avventure e un’amicizia destinata a durare ben più della vita perché in "La perfezione non è di questo mondo" la fine sembra non esistere.


PEDRAG MATVEJEVIC
Breviario mediterraneo

Breviario mediterraneo"Trattato poetico-fiIosofico", "romanzo post-moderno", "portolano", "diario di bordo", "libro di preghiere", "midrash", "raccolta di aforismi", "antologia di racconti-saggio", "cronaca di un viaggio": sono queste alcune delle definizioni che hanno accolto "Breviario mediterraneo". In queste pagine, Predrag Matvejevic ricostruisce la storia di una parola - "Mediterraneo" - e rievoca gli infiniti significati che essa include, guidando il lettore verso mille scoperte: lo stile dei porti e delle capitanerie, l'addolcirsi dell'architettura sul profilo della costa, i concreti saperi della cultura dell'olivo e il diffondersi di una religione, le tracce permanenti della civiltà araba ed ebraica, le parlate che cambiano nel tempo e nello spazio.


ELDA LANZA
La bestia nera

La bestia neraUn cane nero addestrato per uccidere, della stessa razza di Dick, il cane di Max Gilardi, è la bestia nera. Accusato di aver azzannato un uomo, e poi prosciolto dalle prove della polizia scientifica, Dick è innocente, ma resta tuttavia la domanda: è casuale la morte, identica, di una bimba nel parco dove Max Gilardi stava correndo come d'abitudine con il suo cane? O proprio Gilardi è il fil rouge di una catena di omicidi che sembra collegare un losco faccendiere del porto di Napoli a una facoltosa e rispettabile famiglia borghese? Per smascherare il colpevole, gli toccherà riannodare vecchie vicende dei suoi primi processi, scartare false piste, affrontare i fantasmi della paura.


L. BLOCK
Ombre. Racconti ispirati ai dipinti di Edward Hopper

Ombre. Racconti ispirati ai dipinti di Edward HopperIl diner più famoso d'America, con la sua vetrata piena di luce contro il buio della notte. Una sigaretta fumata di fronte a una finestra aperta, lasciando che il sole penetri nelle ossa. Una coppia separata da una noia invincibile. Un cinema mezzo vuoto dove una donna aspetta l'uomo che ama. Edward Hopper immortalava frammenti di vita invitando chi guarda a immaginare il resto. Gli autori di questa antologia hanno dato loro respiro e ne è uscita una raccolta di testi - noir ma non solo - pieni di grazia e realismo, in cui a prendere corpo sono i personaggi dei dipinti. In tutti, come nei quadri che li ispirano, la scena americana svela il suo volto magico e oscuro, la sua struggente verità. Case grandi dove si affacciano donne malinconiche o bar semideserti nella New York di un ieri che sembra oggi. Ombre. Racconti ispirati ai dipinti di Hopper di autori vari è una panoramica interessante nel mondo del grande pittore statunitense. Tutte le sue opere, da quelle iniziali, a quelle più famose degli anni Cinquanta e Sessanta ispirano gli autori di questa raccolta per raccontare cosa si nasconde dietro agli acquerelli parigini, alle facciate delle case ritratte da Edward Hopper. Chi scrive immagina i fatti che hanno ispirato il pittore, a cosa accadde prima o dopo quel momento immortalato e scalfito per sempre nelle tele dell’artista. Il racconto si concentra soprattutto su quella sperimentazione sul campo di cui aveva bisogno Hopper per poi metterla in parola. I caffè parigini, il ponte di Brooklyn, sono lo sfondo di queste narrazioni per diventare luce, proprio come nei quadri. Tra luci e ombre si muove il pennello di Edward perché la sua tavolozza ha i colori chiari e scuri. Sulle ombre, su quello che c’è dietro si concentra questo volume per poi approdare ad un altro tema caro all’artista: la figura solitaria in una stanza. Il soggetto, un passante in una strada deserta, introduce il tema del rapporto tra l’uomo e la città. L’idea fondante è quella di rappresentare la realtà nei suoi aspetti più bui. La questione del rapporto luce-ombra con particolare attenzione alle ombre lunghe degli oggetti che vengono proiettate sul marciapiede invade così la sua opera. Si delinea allora un’atmosfera impregnata di mistero e irrealtà che ricorda il cinema americano degli anni Trenta e Quaranta. In queste pieghe si fa largo il racconto per immergerci in un mondo di luci e ombre che è un po’ il quotidiano di ognuno di noi.


MARCO DARDANELLI
La luna nel quartiere. Gagnu malefic nella Torino degli anni '60

La luna nel quartiere. Gagnu malefic nella Torino degli anni '60Torino, quartiere Madonna di Campagna, periferia nord ovest della città. Mentre l'eco della guerra è ancora presente nei racconti degli adulti che lo circondano il piccolo Marcuse attraversa il decennio degli anni sessanta passando dall'infanzia all'adolescenza, osservando i cambiamenti di un epoca che nell'arco di dieci anni sarà destinata a mutare radicalmente la sua vita e quella delle persone che lo circondano. Fra equivoci ed intuizioni, entusiasmi e delusioni, mentre nuovi oggetti si affacciano all'orizzonte per poi entrare in pianta stabile nella quotidianità della maggior parte delle famiglie, la sua voce narrante percorre il decennio con il suo gruppo di amici accompagnata dalla colonna sonora della nuova fantastica musica che impazza dalle radio e dai mangiadischi appoggiati sugli scalini dei marciapiedi e attraverso una miriade di avventure più o meno sensate sviluppa con loro il suo cammino di crescita che lo porterà a scoprire i suoi sentimenti ed i suoi interrogativi e ad assaporare, dal suo particolare punto di vista, la magia di un periodo storico che nel bene e nel male resterà unico ed irripetibile...


CLAIRE DOUGLAS
La migliore amica

La migliore amicaOgni cosa le ricordava la sua migliore amica. E il segreto che condividevano. Subito dopo la misteriosa scomparsa di Sophie, Francesca aveva capito di non poter più restare a Oldcliffe, la cittadina di mare dov’era nata e cresciuta, e si era trasferita a Londra per cominciare una nuova vita. Ma non è mai riuscita a dimenticare. Così, quando il fratello di Sophie la contatta per informarla che sono stati rinvenuti dei resti umani vicino al vecchio molo, proprio nel luogo in cui la ragazza era stata vista per l'ultima volta, Francesca vorrebbe solo nascondersi, essere lasciata in pace. Poi però cede alle insistenze dell’uomo, che chiede il suo aiuto per ricostruire cosa è veramente accaduto a Sophie quella sera di vent’anni prima. Non appena ritorna a Oldcliffe, tuttavia, Francesca ha l'impressione di essere costantemente seguita, forse spiata. E il sospetto diventa certezza nel momento in cui inizia a ricevere inquietanti messaggi anonimi e telefonate mute. Come se qualcuno sapesse tutto di lei e volesse impedirle di scoprire la verità. Una verità che le costerebbe molto caro. Perché potrebbe portare alla luce anche il segreto che Francesca e Sophie avevano giurato di custodire a ogni costo… Dopo il bestseller "Le sorelle", Claire Douglas torna con una nuova storia ricca di suspense e colpi di scena, mistero e atmosfera – che ha conquistato subito la vetta delle classifiche inglesi –, confermandosi un’autrice dal talento unico nello scandagliare il lato oscuro delle relazioni umane.

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