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Libri sotto l'albero per i più grandi

Luca Bianchini
So che un giorno tornerai

So che un giorno torneraiAngela non ha ancora vent'anni quando diventa madre, una mattina a Trieste alla fine degli anni Sessanta. Pasquale, il suo grande amore, è un "jeansinaro" calabrese, un mercante di jeans, affascinante e già sposato. Lui le ha fatto una promessa: "Se sarà maschio, lo riconoscerò". Angela fa tutti gli scongiuri del caso ma nasce una femmina: Emma. Pasquale fugge immediatamente dalle sue responsabilità, lasciando Angela crescere la bambina da sola insieme alla sua famiglia numerosa e sgangherata. I Pipan sono capitanati da un nonno che rimpiange il dominio austriaco, una nonna che prepara le zuppe e quattro zii: uno serio, un playboy e due gemelli diversi che si alternano a fare da babysitter a Emma. Lei sarà la figlia di tutti e di nessuno e crescerà così, libera e anticonformista, come la Trieste in cui vive, in quella terra di confine tra cielo e mare, Italia e Jugoslavia. Fino al giorno in cui deciderà di mettersi sulle tracce di suo padre, e per lui questa sarà l'occasione per rivedere Angela, che non ha mai dimenticato.

Davide Livermore, Rosa Mogliasso
1791. Mozart e il violino di Lucifero

1791. Mozart e il violino di LuciferoSi può indagare su un violino come s'indagherebbe su un delitto? Si possono utilizzare i frammenti di un prezioso strumento accidentalmente stritolato tra le porte automatiche di un teatro come indizi di un crimine che trova le sue radici nel passato e solo nel presente può essere svelato? Il bisogno di conoscere la verità porterà il maestro Flavio Tondi, virtuoso del violino, uomo serio e metodico, ma dalla vita agitata da donne fatali e ricorrenti, ad affrontare una ricerca che lo condurrà in bucolici cottage della campagna inglese, fatiscenti palazzi parigini e, infine, sul podio del teatro di Astana in Kazakistan, dove la sua ossessione troverà pace e pace potrà donare non a lui solo, ma a tutta l'umanità. Un thriller storico che partendo da uno sperduto monastero secergesco si sviluppa fino ai giorni nostri, una storia fantastica, a briglia sciolta, temperata dallo sforzo di aderire ad accadimenti reali, a personaggi esistiti: conti, marchesi, principi illuminati, ma anche contadini spezzati dalla miseria, barbieri eviratori, giovani puttanelle spregiudicate, tutti rivisitati in chiave bizzarra e spesso spietata, tanto quanto spietate sono state le loro vite. Su tutti, la lancinante umanità di Venanzio Rauzzini, l'unica voce di castrato amata da Mozart.

Gianluca Giraudo
Quello che non sono mi assomiglia

Quello che non sono mi assomigliaIgnacio è un uomo di mezza età, un padre e un marito esemplare, uno stimato professore. Un giorno, all'improvviso, scompare. Nessuno sa dove possa essere finito: non ne hanno idea l'ex moglie, i figli, tutte le persone che, a vario titolo e in misure e gradi diversi, hanno avuto contatti e relazioni con lui. Tutti si interrogano su questa scomparsa che ha incrinato un equilibrio. L'indagine, le supposizioni, le ipotesi però smuovono qualcosa nelle anime di ognuno dei personaggi costringendoli a fare i conti con la loro esistenza, con nodi irrisolti, lati oscuri e non detti sepolti nel profondo. "Quello che non sono mi assomiglia" è un romanzo corale, polifonico, che dell'incessante ricerca della felicità fa il suo perno narrativo e la sua poetica. Un romanzo vivido e sospeso come un quadro di Hopper, denso di personaggi nei quali non possiamo che riconoscere noi e le nostre scelte; un grande affresco preciso come una fotografia, largo come una carrellata su un paesaggio che si perde all'orizzonte. Nella spirale che condurrà ciascuno al proprio destino, qualcuno si salverà.

Marco Balzano
Resto qui

Resto quiL'acqua ha sommerso ogni cosa: solo la punta del campanile emerge dal lago. Sul fondale si trovano i resti del paese di Curon. Siamo in Sudtirolo, terra di confini e di lacerazioni: un posto in cui nemmeno la lingua materna è qualcosa che ti appartiene fino in fondo. Quando Mussolini mette al bando il tedesco e perfino i nomi sulle lapidi vengono cambiati, allora, per non perdere la propria identità, non resta che provare a raccontare. Trina è una giovane madre che alla ferita della collettività somma la propria: invoca di continuo il nome della figlia, scomparsa senza lasciare traccia. Da allora non ha mai smesso di aspettarla, di scriverle, nella speranza che le parole gliela possano restituire. Finché la guerra viene a bussare alla porta di casa, e Trina segue il marito disertore sulle montagne, dove entrambi imparano a convivere con la morte. Poi il lungo dopoguerra, che non porta nessuna pace. E così, mentre il lettore segue la storia di questa famiglia e vorrebbe tendere la mano a Trina, all'improvviso si ritrova precipitato a osservare, un giorno dopo l'altro, la costruzione della diga che inonderà le case e le strade, i dolori e le illusioni, la ribellione e la solitudine. Una storia civile e attualissima, che cattura fin dalla prima pagina.

Edna O'Brien
Un feroce dicembre

Un feroce dicembreA Cloontha passato e presente, mito e ricordi si mischiano senza soluzione. Michael Bugler vi è tornato deciso a far fruttare i terreni dei suoi avi. Ha vissuto in Australia per anni come uno straniero e adesso tutto ciò che vuole è lavorare la sua terra. Joseph Brennan, il suo vicino, non ha mai lasciato il paese in cui è nato. Nonostante un'iniziale amicizia, Brennan vede Bugler come una minaccia: non gli piacciono le sue innovazioni, il suo atteggiamento di sfida. Soprattutto, non può dimenticare che una volta le loro famiglie erano nemiche. Sua sorella Breege, invece, ne è attratta. Quel giovane forestiero le sembra incarnare quanto è mancato finora nella sua vita - novità, spregiudicatezza, il coraggio di cambiare - e se ne innamora. E quando Bugler pretende di riavere un appezzamento sfruttato dai Brennan, le tensioni covate troppo a lungo non possono che deflagrare. In maniera feroce.

Giuseppe Festa
I figli del bosco. L'avventura di due lupi alla scoperta della libertà

I figli del bosco. L'avventura di due lupi alla scoperta della libertàUlisse e Achille sono cuccioli di lupo: trovati nel bosco soli e in difficoltà, vengono affidati a Elisa e ai volontari del Centro Monte Adone, una struttura per il recupero e la cura degli animali selvatici sull'Appennino Bolognese. Secondo la prassi i due dovrebbero rimanere in un recinto per il resto dei loro giorni: quando crescono al fianco dell'uomo, infatti, i lupi non apprendono il linguaggio del branco, strumento indispensabile per sopravvivere in natura. Ma Elisa e i suoi compagni non si vogliono arrendere: hanno deciso che restituiranno al bosco i suoi figli, ridando loro la possibilità di una vita senza recinzioni. Ad accompagnare i ragazzi di Monte Adone in questa sfida del coraggio, dell'ostinazione e della passione è Giuseppe Festa: trascorre con loro quindici mesi tra le cime innevate e selvagge dell'Appennino, ne condivide entusiasmi e delusioni, e oggi racconta in queste pagine l'avventura loro e di Ulisse e Achille, fino al sorprendente finale. "I figli del bosco" celebra il fascino della natura, senza rappresentarla come un sogno romantico ma raccontandola in tutta la sua asprezza; sfata miti e pregiudizi, rivelando la fierezza e l'anelito di libertà incarnato dagli animali; e ci conquista evocando il rapporto di amore e paura, attrazione e rispetto che da millenni unisce gli uomini e i lupi.

Harry William McRaven
Fatti il letto. Piccole cose che cambiano la tua vita... e forse il mondo

Fatti il letto. Piccole cose che cambiano la tua vita... e forse il mondo"Se la mattina vi fate il letto, avrete portato a termine il primo compito della giornata. Questo vi darà una sensazione di orgoglio e vi incoraggerà a concluderne un altro, e poi un altro ancora. Farsi il letto, inoltre, rimarca la consapevolezza che nella vita le piccole cose contano. Se non sapete fare bene le piccole cose, non ne farete mai di grandi". Non è un'esperta di riordino o una madre esasperata a dettare questa semplice regola, ma un ammiraglio a quattro stelle della Marina americana. Nel suo discorso tenuto ai laureandi dell'università del Texas alla cerimonia di consegna dei diplomi, William McRaven ha condiviso i dieci principi che ha imparato durante l'addestramento da Navy seal e che lo hanno aiutato a superare le sfide non solo nella sua carriera, ma lungo tutta la sua vita. Perché non è necessario essere un Navy seal per trovarsi in situazioni difficili, dover prendere decisioni complicate o affrontare compiti apparentemente insormontabili. Chiunque, ha detto, può usare queste semplici regole per migliorare se stesso, e il mondo. Quel discorso, che ha avuto oltre cento milioni di visualizzazioni in rete, è il punto di partenza di "Fatti il letto". Intrise di empatia e coraggio, queste pagine hanno il contagioso potere di ispirare il lettore a dare il meglio di sé e ottenere il massimo dalla propria vita.

Michela Murgia
L'inferno è una buona memoria. Visioni da «Le nebbie di Avalon» di Marion Zimmer Bradley

L'inferno è una buona memoria. Visioni da «Le nebbie di Avalon» di Marion Zimmer BradleyQuanto somiglia Cabras, Sardegna, paese natale di Michela Murgia, ad Avalon, Britannia, luogo mitico di Re Artù e della spada nella roccia? Se Morgana, Igraine e Viviana, le "Signore del Lago", hanno il potere di sollevare le nebbie con le parole e influenzare le vite dei cavalieri della Tavola Rotonda, Michela Murgia, nata in mezzo alle acque di Cabras, ha il potere di sollevare le nebbie intorno alle storie e alle idee che ci circondano, raccontandoci la versione delle donne, nel solco ideale di Ave Mary. In un viaggio che comincia in mezzo al mare e in mezzo al mare ritorna, una delle maggiori scrittrici italiane racconta come e perché è diventata femminista, come e perché ha cominciato a temere le gerarchie religiose, come e perché non ha mai smesso di giocare di ruolo nel mondo magico di Lot, come e perché certi libri che ci hanno fatto crescere, in effetti, li abbiamo mangiati più che letti, e soprattutto come e perché creare ogni giorno il mondo che ci circonda è un gesto politico.

Michele Ainis
Il regno dell'Uroboro. Benvenuti nell'era della solitudine di massa

Il regno dell'Uroboro. Benvenuti nell'era della solitudine di massaLa libertà di manifestazione del pensiero rappresentava la “pietra angolare” della democrazia. Ma ormai non è più così: non siamo più liberi di pensare i nostri stessi pensieri. La trappola scatta il 4 dicembre 2009, quando Google avverte gli utenti che da allora in poi avrebbe personalizzato il proprio motore di ricerca. Significa che i risultati cambiano a seconda delle ricerche precedenti, del computer da cui stiamo interrogando Google, del luogo nel quale ci troviamo. Più che una riforma, una rivoluzione, che si propaga immediatamente agli altri giganti della Rete, da Apple a Microsoft, da Amazon a Facebook, a Twitter, a WhatsApp. Ciascuno di loro succhia dati mentre navighiamo online, carpisce i nostri gusti, le nostre opinioni, le nostre frequentazioni telematiche, per venderle poi agli inserzionisti, che in questo modo possono inseguirci con una pubblicità tagliata su misura. Queste tecniche di profilazione mettono in gioco la possibilità di rapportarci gli uni agli altri, d’aprirci al mondo esterno. I filtri che agiscono sul web tendono a proporci all’infinito le stesse fonti da cui già ci siamo alimentati, le stesse opinioni, le stesse informazioni. E la Rete diventa un po’ come uno specchio, una superficie riflettente dove non si moltiplica l’immagine del mondo bensì quella dei singoli individui. La nuova condizione umana è così una solitudine di massa che ci lascia senza democrazia, dato che quest’ultima si nutre del confronto tra punti di vista eterogenei. Quale regime potrà sostituirla? Il regno dell’Uroboro, serpente che si morde la coda, formando un cerchio chiuso. Il regno dell’autoreferenza.

Valentina Mattia
Alice Schanzer. L'alambicco dei ricordi

Alice Schanzer. L'alambicco dei ricordiÈ morta il 4 gennaio del 1936, eppure lei, Alice Schanzer, è viva e vegeta. A scoprirlo è Valeria - messinese di nascita e studentessa universitaria, che nel consueto giorno di mercato si trova a dover fare i conti con uno strano scherzo del destino, nonché con un caleidoscopio che si serve di specchi "magici" e frammenti di vita altrui - e Massimo, il suo migliore amico che, oltre a sviluppare una coppia di invidiabili bicipiti, passa il tempo ad acquistare vaschette take-away per la donna di cui forse si sta innamorando, e per una strana entità, impegnata a risolvere situazioni ingarbugliate e a sciogliere imbarazzanti dubbi. Come dentro a un alambicco, Alice, distilla a fatica i propri ricordi, condividendoli con l'essere di un altro tempo che riesce a prendersi cura di lei, creatura fragile e disorientata. L'empatia profonda tra le due donne si snoda attraverso carteggi, sensazioni e sguardi e rischia di minacciare l'amicizia tra Massimo e Valeria. Già una volta il loro rapporto è stato minato da un importante evento... Con la doppia residenza Cuneo-Roma, riuscirà Alice a uscire dal tormento che affligge la sua anima? Intanto, Tancredi Galimberti, suo marito e affermato penalista, e i suoi due figli Carlo e Duccio, sono ostaggi di una clessidra che si svuota e si riempie di novità, nelle quali è incluso il dolore inconsolabile del lutto. Un addio definitivo potrebbe fare la differenza e permettere all'unica donna che abbiano mai amato di unirsi alle anime pellegrine, che la attendono ormai da tempo. I viaggi d'altronde sono fatti di ritorni e di partenze e Alice, solo alle soglie del Ventunesimo secolo, affronterà uno dei momenti chiave della sua straordinaria esistenza, grazie a una amica che ha creduto in lei e nella forza dei sentimenti.

Marianne Jeaglé
Giallo Van Gogh

Giallo Van GoghAuvers, luglio 1890. Vincent Van Gogh rientra dal campo dove si è recato a dipingere, barcollando, ferito a morte. Suicidio? Incidente? Eccesso di follia? Nessun testimone ha mai levato il velo sulle circostanze esatte del colpo di pistola che l'ha ucciso. Recentemente, alcuni storici americani hanno sostenuto la tesi dell'omicidio, punto di partenza di questo romanzo. La storia ripercorre gli ultimi due anni di vita dell'artista, tanto tormentati quanto prolifici - trascorsi nella Casa Gialla ad Arles in compagnia di Gauguin, all'istituto per alienati di Saint-Rémy e infine a Auvers-sur-Oise -, e risponde alle domande sulla sua tragica fine. Chi è responsabile della sua morte? Perché è stato ucciso? Mostrando Vincent Van Gogh alle prese con il suo tempo, disperato di sentirsi così diverso dalle persone che lo circondano e dai suoi compagni pittori, schernito da tutti, solo e totalmente preso dal suo impulso creativo, questo libro vuole rendere giustizia a un uomo e un artista eccezionale, che la sua epoca ha condannato a morte.

Vito Mancuso
La via della bellezza

La via della bellezzaPerché ci viene spontaneo raccogliere sulla spiaggia del mare le conchiglie e i sassolini più belli? Perché rimaniamo incantati davanti a un volto umano o a un dipinto, o avvertiamo un'inesprimibile dolcezza interiore ascoltando musica, o ci soffermiamo con gli occhi spalancati a contemplare un tramonto? Perché, in altre parole, ricerchiamo quella rivelazione, quell'epifania che definiamo bellezza? Vito Mancuso affronta in questo nuovo affascinante libro un mistero che è tipico dell'uomo, e ne interpreta le profondità per farne la bussola capace di orientare il cammino verso la verità. Superando l'aspetto esteriore dei nostri corpi per approfondire il senso dell'interiorità della nostra anima fatta di armonia e fascino, eleganza e grazia, questa riflessione diventa un'avventura alla ricerca delle sorgenti della bellezza in grado di indicarci quali pratiche concrete possiamo mettere in atto per rendere quotidiano il nostro rapporto con essa: solo in questo modo infatti potremo superare ogni indifferenza e tornare, o addirittura iniziare, a gioire al cospetto di quelle opere e di quegli eventi capaci di stringerci il cuore. Perché ricercare e custodire la bellezza è la via privilegiata per onorare il compito che attende la nostra vita.

Bianca Pitzorno
Il sogno della macchina da cucire

Il sogno della macchina da cucireC'è stato un tempo in cui non esistevano le boutique di prêt-à-porter e tantomeno le grandi catene di moda a basso prezzo, e ogni famiglia che ne avesse la possibilità faceva cucire abiti e biancheria da una sarta: a lei era spesso dedicata una stanza della casa, nella quale si prendevano misure, si imbastivano orli, si disegnavano modelli ma soprattutto - nel silenzio del cucito - si sussurravano segreti e speranze. A narrarci la storia di questo romanzo è proprio una sartina a giornata nata a fine Ottocento, una ragazza di umilissime origini che apprende da sola a leggere e ama le opere di Puccini ma più di tutto sogna di avere una macchina da cucire: prodigiosa invenzione capace di garantire l'autonomia economica a chi la possiede, lucente simbolo di progresso e libertà. Cucendo, la sartina ascolta le storie di chi la circonda e impara a conoscere donne molto diverse: la marchesina Ester, che va a cavallo e studia la meccanica e il greco antico; miss Lily Rose, giornalista americana che nel corsetto nasconde segreti; le sorelle Provera con i loro scandalosi tessuti parigini; donna Licinia Delsorbo, centenaria decisa a tutto per difendere la purezza del suo sangue; Assuntina, la bimba selvatica... Pur in questa società rigidamente divisa per classe e censo, anche per la sartina giungerà il momento di uscire dall'ombra e farsi strada nel mondo, con la sola forza dell'intelligenza e delle sue sapienti mani. Bianca Pitzorno dà vita in queste pagine a una storia che ha il sapore dei feuilleton amati dalla sua protagonista, ma al tempo stesso è percorsa da uno sguardo modernissimo. Narrare della sartina di allora significa parlare delle donne di oggi e dei grandi sogni che per tutte dovrebbero diventare invece diritti: alla libertà, al lavoro, alla felicità.

Margherita Belgioioso
Là dove si inventano i sogni. Donne di Russia

Là dove si inventano i sogni. Donne di RussiaQuesto libro raccoglie in una lunga catena le vite di sedici donne russe formando una staffetta ideale dove il testimone è la storia della Russia negli ultimi due secoli. Si passa dall'abolizione della servitù della gleba alle rivolte dei decabristi, dall'assassinio dello zar Alessandro II alla rivoluzione bolscevica, dall'assedio di Leningrado ai gulag e alla perestrojka. Scrittrici, poetesse, ballerine, rivoluzionarie, artiste, figure di potere, dissidenti: donne che si sono incontrate, hanno avuto una casa in comune o hanno lottato per gli stessi ideali. Ecco l'attrice preferita di Stalin e il ministro della Cultura di Chruscëv, Anna Achmatova e Nina Berberova, la musa di Majakovskij e la moglie di Andrej Sacharov. Attraverso il racconto delle loro storie straordinarie emerge il disegno di un mondo complesso per molti versi sconosciuto. L'epilogo è dedicato a Anna Politkovskaja, che l'autrice ha incontrato di persona nei suoi undici anni a Mosca da giornalista.

Massimo Vacchetta
Cuore di riccio. Storia di una piccola maestra che mi ha insegnato il coraggio

Cuore di riccio. Storia di una piccola maestra che mi ha insegnato il coraggioLisa ha vispi occhi scuri, un corpo snello e un bel musetto appuntito. L'hanno trovata boccheggiante in un giardino, probabilmente tramortita da un'auto. Solo Massimo, il veterinario che ha fondato il Centro Recupero Ricci nelle Langhe, può salvarla. Sembra un'impresa disperata, ma né lei né lui si arrendono e dopo una notte di trepidazione, la piccola si rimette in piedi. O quasi, perché il trauma cranico le ha provocato un'emiparesi che l'ha resa disabile. È giusto tenerla così, sapendo che avrà bisogno di cure costanti e non potrà riassaporare la libertà? E cosa fare con Musetta, sfigurata da un tosaerba? O Ditina, nata senza le zampe posteriori? Massimo non ha dubbi: la vita è vita e va preservata, soprattutto se dimostra tanta ostinazione. Da quel momento Lisa e gli altri diventano i suoi compagni inseparabili: nelle lunghe ore per accudirli, nelle veglie dopo l'ennesima crisi, i riccetti gli insegnano la pazienza, l'empatia e la dolcezza racchiusa nei piccoli gesti. Una lezione che si rivelerà preziosissima: quando sarà la madre ad ammalarsi, Massimo riuscirà piano piano a superare i contrasti e le incomprensioni, ritrovando la tenerezza che li ha sempre legati. In questo libro l'autore di "25 grammi di felicità" affronta con coraggio le pieghe controverse dell'affetto e della dedizione, dimostrando che gli animali, nella loro semplicità, hanno una visione più immediata e pulita di noi e possono aiutarci a riscoprire la vita nella sua essenza.

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